Novembre 9, 2023

affitti

Nel cuore del capoluogo lombardo, un impressionante 34% dei contribuenti guadagna meno di 15.000 euro all’anno, mentre nel periodo compreso tra il 2015 e il 2021, i prezzi medi delle abitazioni sono aumentati del 41%, mentre gli affitti medi sono saliti del 22%. Nel frattempo, le retribuzioni medie degli operai e degli impiegati sono cresciute rispettivamente solo del 3% e 7%. Questi dati sconcertanti emergono dal primo report dell’Osservatorio Casa Abbordabile.

CASA E REDDITO A MILANO

Milano è una città che sembra ricevere molto più di quanto possa dare, e questa contraddizione si sta facendo sempre più evidente. Nel periodo tra il 2015 e il 2021, i prezzi medi delle abitazioni sono cresciuti del 41%, mentre gli affitti medi sono aumentati del 22%. Nel frattempo, le retribuzioni medie di operai e impiegati sono aumentate solo del 3% e del 7%.

LA RICERCA

Questi dati allarmanti emergono dal primo report dell’Osservatorio Casa Abbordabile (OCA), un’iniziativa promossa da CCL e Delta Ecopolis in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) del Politecnico di Milano. La ricerca è stata coordinata dal professor Massimo Bricocoli, esperto di Politiche Urbane e Housing nonché direttore del DAStU Politecnico di Milano, insieme a Marco Peverini, assegnista di ricerca presso il DAStU. Il report è stato supportato da un comitato interdisciplinare e internazionale.

LA SVOLTA DI EXPO 2015

L’anno 2015, segnato dall’EXPO, ha rappresentato una svolta per Milano. Questo evento ha portato significative trasformazioni nell’ambito urbanistico, sociale ed economico della città, con conseguenze a lungo termine.

AUMENTO DEI PREZZI IN PERIFERIA

L’aumento dei valori immobiliari nelle zone più periferiche ha iniziato a pesare sulle spalle dei lavoratori a reddito medio-basso, costringendoli a cercare alloggi in zone sempre più lontane dal centro. Tuttavia, oggi sono anche i profili più qualificati ad affrontare sfide simili.

GLI ALLOGGI PUBBLICI

La ricerca ha rilevato che dal 2015 al 2021, nel comune di Milano, sono stati richiesti permessi di costruire da enti pubblici per soli 196 alloggi, pari all’1,1% del totale dei permessi richiesti. Ciò ha creato un’offerta di alloggi pubblici significativamente inferiore alla domanda.

GLI AFFITTI

Nel 2022, sono state presentate 36.946 domande da nuclei familiari per soli 1.523 alloggi messi in avviso e 1.297 assegnati. A Milano, i contratti di locazione sono aumentati da 40.165 nel 2015 a 55.830 nel 2021, con un significativo incremento nel mercato transitorio, accompagnato da canoni in forte crescita.

IL CANONE PER L’AFFITTO

Il canone medio registrato dall’Osservatorio Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate (OMI) è cresciuto del 33,8% tra il 2015 e il 2022. Allo stesso tempo, il portale di intermediazione Immobiliare.it ha registrato un aumento del 31,5% per gli stessi anni.

COMPRAVENDITE, IL COSTO AL METRO QUADRO

Il prezzo al metro quadro per le compravendite è aumentato mediamente del 40,7% tra il 2015 e il 2021, con incrementi rilevanti in alcune zone precedentemente considerate più economiche. Questo è particolarmente evidente in tre zone soggette a interventi di “rigenerazione urbana”.

LA CORSA DEI PREZZI

I prezzi delle abitazioni crescono tre volte più rapidamente dei redditi, mentre gli affitti aumentano quasi due volte più velocemente. Questo divario è ancora più marcato per le categorie INPS denominate “operai” e “impiegati”, che rappresentano il 61% dei lavoratori milanesi.

REDDITI FERMI

Il reddito da lavoro non è più sufficiente per garantire una vita dignitosa, con il 57% dei contribuenti milanesi che dichiara un reddito lordo inferiore a 26.000 euro l’anno e il 34% con un reddito inferiore a 15.000 euro l’anno.

DISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA IN CITTÀ

La fascia di reddito medio-bassa (15.000-26.000 euro) è sovra-rappresentata nelle zone periferiche, mentre la fascia medio-alta (26.000-55.000 euro) si concentra nei quartieri semicentrali e periferici, mentre le fasce di reddito più elevate (oltre 55.000 euro) sono sovra-rappresentate nei quartieri centrali e semicentrali.

POSSIBILITÀ ABITATIVE

Le possibilità effettive di accesso all’abitazione variano notevolmente a seconda della zona. In media, un lavoratore “operaio” può permettersi teoricamente solo 12 metri quadri nei quartieri del centro storico, 17 metri quadri nei quartieri semicentrali e 30 metri quadri nel resto della città. L’impiegato medio può aspirare a 16 metri quadri nei quartieri centrali, 23 metri quadri nei quartieri semicentrali e 40 metri quadri nel resto della città.

OFFERTA ABITATIVA INADEGUATA

In sintesi, il mercato residenziale a Milano sta facendo fatica ad offrire un’offerta abitativa adeguata per le retribuzioni medie, lasciando molte persone a lottare per trovare un alloggio che sia economicamente accessibile. La città sta affrontando una sfida importante per garantire una vita dignitosa ai suoi

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Poggi Leonardo

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