Investi in ciĂ² che conosci, questo è buon senso: nessuno punterebbe su dei prodotti finanziari a caso come se stesse giocando al casinĂ². Ma attenzione, fidarti troppo delle tue conoscenze potrebbe diventare pericoloso.
Sicuramente è vero che conoscere a fondo un titolo, le dinamiche di un settore industriale o le caratteristiche di uno strumento aiuta ad avere una buona percezione del rischio e a scovare nuove opportunitĂ . Non è necessario conoscere per filo e per segno ciĂ² in cui stai investendo, anche se certamente aiuta.
Ma il solo fatto di avere un’opinione su qualcosa non rende questo investimento sicuro. Una delle distorsioni cognitive piĂ¹ comuni tra gli investitori è infatti il familiarity bias, ovvero il pregiudizio positivo verso ciĂ² che conosciamo meglio. Le persone che sono vittima del familiarity bias tendono a basare le proprie scelte concentrandosi solamente su ciĂ² che conoscono meglio, senza considerare ciĂ² che è al di fuori del loro orizzonte. L’equazione che si fa è: siccome conosco bene qualcosa questo vuol dire che si tratta della cosa migliore che esista.
Il problema per gli investimenti
Tutti siamo affetti dal familiarty bias ed è normale. Viene naturale seguire con piĂ¹ interesse le notizie che riguardano il nostro Paese o la nostra cittĂ , anche se sono qualche volta meno rilevanti di alcune notizie della politica internazionale. Il problema è che quando si parla di investimenti essere vittima del familiarity bias puĂ² portare ad incorrere in grandissimi errori.
Siamo naturalmente portati a considerare con piĂ¹ favore ciĂ² he conosciamo e che capiamo meglio. Pensa per esempio ai titoli di Stato o ai libretti di risparmio, che sono tra le scelte preferite dagli italiani quasi per abitudine, anche quando non si rivelano la soluzione piĂ¹ adatta. A volte l’attaccamento degli investitori verso certi strumenti è talmente forte che si creano strumenti totalmente inefficienti ma che imitano la forma di strumenti popolari solo per migliorarne l’appeal commerciale (come è il caso per i fondi a scadenza).
Gli investitori di solito considerano piĂ¹ volentieri gli investimenti nella propria nazione rispetto a quelli internazionali. Questa scelta è solo in pochissimi casi supportata da delle ragioni logiche. La Borsa di Milano, se si considera tutto l’azionario globale, ha un peso che non supera il 2%. Esporsi a con una parte del proprio patrimonio superiore a questa quota puĂ² essere giustificato solo dal fatto di avere un’ipotesi molto chiara sul fatto che la valutazione di questi asset sia sottovalutata e che quindi ci sia un’opportunitĂ da sfruttare. Altrimenti vuol dire che ci stiamo sovresponendo al rischio specifico, quello derivato dalla concentrazione dei propri asset, senza reali motivi: un po’ come quando si tenta la fortuna alla roulette puntando tutto su un numero.