Chiedendo ai nostri genitori o ai nostri nonni, la risposta sarebbe: “il mattone non tradisce mai”.
Negli anni passati poteva avere senso. Ma ad oggi è veramente così?
Vediamolo insieme.
DI QUANTO SI RIVALUTA?

Nel primo decennio della valuta comune i prezzi delle case erano aumentati in modo significativo, in media del 5,4% ogni anno (1999-2008), principalmente a causa delle pressioni al rialzo nel settore immobiliare in Spagna, Francia, Italia e Irlanda, che in alcuni casi erano collegate a bolle insostenibili.
Questi aumenti significativi si sono in parte invertiti durante il secondo decennio della valuta comune (2009-18), quando i prezzi degli immobili residenziali sono aumentati in media solo dello 0,5% su base annua, con il contributo positivo piĂ¹ elevato proveniente dalla Germania. In Italia, come mostra un grafico tratto dalla ricerca Bce, dopo un’impennata dei prezzi che su base media annua era arrivata al 7% nel 2005, il primo crollo aveva portato la variazione annua sottozero nel triennio 2008-2010, per poi riprendersi nel 2011 ma tornare a un calo dei prezzi tra il 2012 e il 2016 e restare poi stabilmente vicina allo zero negli anni successivi.
NON SONO TUTTI UGUALI

Attenzione poi a dove si compra. La media nazionale vuol dir poco se poi non si guarda nel dettaglio. Ad eccezione del centro cittĂ , tutti gli immobili sono in perdita di valore.
MAI RIPRESI DAL 2007

Dalla crisi 2007, le compravendite ancora sotto del 30% (e mutui -40%). Solamente le principali cittĂ sono riuscite a tornare alla normalitĂ per numero di compravendite. Il resto d’Italia fatica ancora molto.
CASE-SHILLER NATIONAL
HOME PRICE INDEX (usa)

Se poi volessimo comprare una casa oggi, attenzione al prezzo. Il valore per le piĂ¹ è rimasto lo stesso, ma i prezzi sono saliti veritiginosamente. E come si sa, non è un buon investimento se paghi troppo per un valore inferiore.
Investiresti sul mattone ad oggi?