La volatilità è spesso vista come un fenomeno negativo, ma in realtà rappresenta una caratteristica intrinseca dei mercati finanziari e può essere sfruttata a proprio vantaggio. In questo articolo, vedremo cos’è la volatilità, quali fattori la influenzano e come può essere utilizzata per ottimizzare i rendimenti di lungo periodo.
Cos’è la Volatilità e Perché Esiste?
La volatilità misura l’ampiezza delle fluttuazioni dei prezzi di un asset finanziario. Nei mercati azionari, essa è causata da una serie di fattori, tra cui il sentiment degli investitori, la liquidità degli scambi, le nuove informazioni aziendali e gli eventi geopolitici.
Uno degli indicatori più utilizzati per misurare la volatilità è l’indice VIX, che riflette le aspettative di mercato sulla volatilità futura basate sulle opzioni dell’S&P 500.

Le Statistiche Dimostrano che le Azioni Rendono di Più
Dai dati storici emerge chiaramente che, nel lungo periodo, le azioni offrono rendimenti superiori rispetto alle obbligazioni e alla liquidità. Ad esempio, uno studio di UBS Global Investments Returns Yearbook evidenzia come le azioni abbiano storicamente battuto gli altri strumenti di investimento in termini di rendimento reale annualizzato dal 1900 al 2023.

Tuttavia, il timing dell’investimento può fare una grande differenza: vendere in un momento di ribasso e rientrare successivamente può ridurre significativamente i rendimenti.

Quali Fattori Influenzano la Volatilità?
I prezzi delle azioni non riflettono solo il valore attuale delle aziende, ma anche le aspettative future. Tra i principali elementi che possono causare variazioni nei prezzi troviamo:
- Sentiment di mercato: le reazioni emotive degli investitori possono generare oscillazioni improvvise.
- Liquidità: nei mercati con bassa liquidità, anche piccoli volumi di scambio possono causare movimenti significativi nei prezzi.
- Nuove informazioni aziendali: bilanci trimestrali, cambiamenti nel management o fusioni aziendali possono modificare le prospettive degli investitori.
- Eventi geopolitici e macroeconomici: crisi internazionali, cambiamenti normativi o decisioni delle banche centrali possono avere un impatto immediato sulla volatilità.
Strategie per Affrontare la Volatilità
La volatilità è inevitabile, ma può essere gestita con le giuste strategie:
- Rimanere investiti: chi mantiene un orizzonte di lungo periodo riesce a capitalizzare la crescita strutturale dei mercati, evitando di prendere decisioni emotive.
- Diversificare il portafoglio: una corretta allocazione tra azioni, obbligazioni e altri asset aiuta a ridurre l’impatto della volatilità.
- Investire durante le fasi di ribasso: alcuni investitori sfruttano le correzioni di mercato per acquistare a prezzi più convenienti.
Esempi di Strategie Vincenti
Per comprendere meglio come la volatilità possa essere sfruttata a proprio favore, analizziamo due casi pratici:
- Caso 1 (2007-2017): Un portafoglio bilanciato globale (50% azioni internazionali e 50% titoli di stato) che, dopo il crollo di Lehman Brothers nel 2008, ha ridistribuito il 10% dei titoli di stato in azioni, ha registrato un rendimento superiore di circa 7.174 euro rispetto a chi ha mantenuto il portafoglio invariato.
- Caso 2 (2014-2024): Un portafoglio simile, che ha effettuato piccole modifiche strategiche in tre momenti di correzione (2018, 2020, 2022), ha accumulato 16.840 euro in più rispetto a un portafoglio statico.
Conclusione: La Volatilità Non è un Nemico, ma un’Opportunità
Affrontare la volatilità non significa abbandonare la propria strategia d’investimento, bensì imparare a gestire le proprie reazioni emotive. La chiave è la disciplina: mantenere il sangue freddo durante le fasi di turbolenza e sfruttare le opportunità che ne derivano. La storia dei mercati finanziari dimostra che, dopo ogni correzione, vi è una ripresa che consente agli investitori pazienti di ottenere vantaggi significativi.
Per questo motivo, invece di temere la volatilità, è meglio comprenderla e utilizzarla per costruire un portafoglio più solido e redditizio nel lungo periodo.