Napoli si trova in una situazione demografica critica con un numero di pensionati che supera quello dei lavoratori, come evidenziato nel recente report dell’Ufficio Studi della CGIA basato sui dati Inps e Istat per l’anno 2022. La provincia napoletana si posiziona come la penultima in Italia per squilibrio nel rapporto tra pensioni e occupati, con un saldo negativo di 92mila unità.
Questo fenomeno non è un caso isolato nel Mezzogiorno, dove il numero di pensioni erogate supera già quello degli occupati, a differenza del resto del Paese. A livello nazionale, il rapporto è di uno a uno, ma nelle regioni meridionali e nelle isole, le pensioni pagate ammontano a 7.209.000, mentre gli occupati sono 6.115.000.
La CGIA di Mestre attribuisce questo squilibrio a tre fenomeni interconnessi: la denatalità, l’invecchiamento della popolazione e la presenza di lavoratori irregolari. La combinazione di questi fattori riduce il numero dei contribuenti attivi, contribuendo all’aumento della fila dei percettori di welfare.
Per invertire questa tendenza, la CGIA suggerisce di ampliare la base occupazionale, inclusi i lavoratori “invisibili” che operano nell’ombra dell’economia, stimati a circa 3 milioni di persone secondo l’Istat. Inoltre, si sottolinea la necessità di incentivare ulteriormente l’ingresso delle donne nel mercato del lavoro, potenziare le politiche demografiche e prolungare la vita lavorativa, soprattutto per coloro che svolgono attività impiegate o intellettuali. Migliorare il livello di istruzione della forza lavoro è anche considerato cruciale, considerando che l’Italia ha ancora uno dei livelli più bassi in Europa.
Guardando al futuro, le statistiche demografiche e occupazionali rivelano tendenze preoccupanti. Tra il 2023 e il 2027, il mercato del lavoro italiano richiederà quasi tre milioni di nuovi addetti per sostituire quelli in procinto di andare in pensione. L’invecchiamento della popolazione potrebbe causare seri problemi nei prossimi decenni, influenzando i conti pubblici a causa dell’aumento della spesa sanitaria, pensionistica, farmaceutica e di assistenza alle persone.
In un contesto di popolazione sempre più anziana, alcuni settori economici potrebbero subire contraccolpi negativi, mentre le banche potrebbero beneficiare di una maggiore predisposizione al risparmio delle persone anziane. In conclusione, è urgente adottare misure mirate per affrontare questa sfida demografica e garantire la sostenibilità economica del futuro di Napoli e del paese nel suo complesso.