Tante volte ci chiediamo se veramente conviene investire, o è meglio tenere tutto in sicurezza sul conto corrente. Purtroppo, ci si dimentica anche troppo spesso di un concetto molto importante, quello del potere di acquisto. Investire serve a mantenere questo potere, o se possibile a aumentarlo.
Vediamo insieme come funziona.
Vediamo 4 differenti atteggiamenti. Una persona che tiene tutto sul conto, una persona che investe su obbligazioni, una che investe in azionario, e una persona che investe il 60% sulle azioni.
Nell’esempio del grafico è chiaro come i rendimenti – storici in questo caso, perché sul futuro non è corretto fare previsioni – siano legati al livello di rischio associato, inteso come oscillazione del valore (la cosiddetta “volatilità”): le obbligazioni, meno rischiose delle azioni, hanno offerto un rendimento inferiore alle azioni, ma comunque apprezzabile rispetto allo 0% di un conto non remunerato o del “famoso materasso” sotto cui infilare i nostri denari.
La paura delle perdite pesa più del doppio dei possibili guadagni.
Cosa significa? È scientificamente dimostrato come il nostro cervello istintivamente valuti l’importanza delle perdite molto più dell’importanza dei guadagni: più del doppio. In campo strettamente finanziario questo rischia di tradursi in scelte ben poco razionali.
Ci sono perdite che non percepiamo.
Sempre rimanendo in ambito finanziario, perché allora ci rassegniamo così serenamente alla perdita di potere d’acquisto causata dall’effetto dell’inflazione? Troppo spesso, perché non ce ne accorgiamo.
Osserviamo il valore nominale dei nostri risparmi e trascuriamo quanti beni ci avrebbe consentito di acquistare quel capitale tempo fa rispetto ad oggi, e così mandiamo in fumo parte del nostro impegno.
I rendimenti degli investimenti sono sempre al lordo delle tasse, ma su tutti i valori, dal puro risparmio agli investimenti, abbiamo applicato gli effetti dell’inflazione: il -17%.
Di nuovo, è intuitivo come investire anche solo parte dei propri risparmi ci potrebbe offrire un riparo da questa perdita certa.
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Fonte: Fineconomy