Il 2020 è stato un anno nero per i default sovrani. La pandemia e il crollo del prezzo del petrolio hanno provocato un crollo verticale della qualitĂ del credito globale, portando i default alla cifra record di sette. Prima del 2020 il numero piĂ¹ alto era stato di sei, nel 2017.
Vediamo insieme cosa e’ successo e cosa potrebbe succedere.
SEMPRE DI PIU’

Paesi emergenti o appartenenti ai cosiddetti mercati di frontiera. Il Suriname è il Paese che ha visto il debito andare in default partendo dal rating piĂ¹ alto, B all’inizio del 2020; Ecuador e Belize partivano da B- mentre gli ultimi tre, Zambia, Libano e Argentina, partivano dal gradino piĂ¹ basso del rating, CCC o CC.
I MOTIVI
Tutte queste crisi, tranne una, sono state conseguenza diretta delle sfide poste dal covid al settore del credito, o del crollo del prezzo del petrolio.
Solo il default del debito del Libano non è correlato al covid: le pressioni che hanno portato la situazione a precipitare erano infatti precedenti all’arrivo della pandemia.
MA..
Ai massimi dal 2011 anche i downgrade, che sono stati 26, dieci volte piĂ¹ degli avanzamenti.
A diventare insostenibili sono stati i debiti di Stati giĂ in difficoltĂ , il cui rating era di grado B o inferiore, e che avevano meno margine per assorbire gli impatti della recessione causata dalla pandemia: si tratta di Paesi emergenti o appartenenti ai cosiddetti mercati di frontiera.
NEL 2021
La tendenza emersa nel corso del 2020 potrebbe confermarsi nei prossimi anni.
Alla fine dell’anno scorso, sottolinea il report, il numero di debiti sovrani classificati ai livelli piĂ¹ bassi, da CCC in giĂ¹, è salito a sette: il che fa presagire che i default potranno continuare a susseguirsi numerosi.
Specialmente perché le massicce politiche di stimolo monetario e fiscale adottate in tutto il mondo per far fronte alla pandemia lasceranno sui conti pubblici un pesante fardello di debito per molti anni a venire.
Investiresti in questi paesi conoscendo il rischio?
Fammelo sapere nei commenti.