1. L’effetto Gregge
L’effetto gregge si verifica quando decidi di fare qualsiasi cosa per una sola ragione: “perché lo fanno tutti”.
Chi “investe” nell’immobiliare senza neppure controllare quanto può guadagnare dalla sua proprietà al netto delle tasse e delle altre spese, sta soffrendo di questo effetto.
Mette soldi nel mattone perché sua mamma, sua nonna, il suo bisnonno, i suoi colleghi e i suoi amici hanno fatto (e fanno) così.
“Tutti stanno comprando e stanno diventando ricchi, devo sbrigarmi e salire sul treno prima di essere lasciato indietro”.
Lo stesso meccanismo funziona nel caso di una forte discesa del mercato: i prezzi dei prodotti finanziari scendono (=ci sono più persone che vendono di quelle che comprano) e ancora più persone decidono di vendere “prima che sia troppo tardi”.
Il risultato è il panico puro.
Immagina una persona all’interno di un cinema che gridi “C’é una bomba!” e scappi fuori di corsa, anche se non c’è nessuna bomba. Se il panico si diffonde e tutti si accalcano verso l’uscita, è molto probabile che qualcuno si faccia male sul serio, cosa che non succede mai quando le persone escono con calma e in maniera ordinata. Lo stesso principio vale per il mercato azionario.
Tentare di uscire quando tutti corrono verso l’uscita rischia di farvi molto più male che aspettare nella sala l’informazione che l’incendio non esiste.
L’effetto gregge è una conseguenza della nostra natura sociale.
Senza, non saremmo in grado di collaborare in modo efficace, ma quando ci spostiamo nel mondo degli investimenti diventa un avversario da combattere.
Ed esiste un solo modo pratico per poterlo fare: avere in testa con chiarezza cristallina quali sono le tue priorità e i tuoi obiettivi finanziari.
2. L’Inerzia finanziaria
Esiste una versione finanziaria dell’inerzia e può essere il tuo più grande alleato o il tuo più grande nemico.
Quando decidi di rimanere con la tua banca “perché è più comoda” o “il direttore è così simpatico”, ma ti vengono proposti solo prodotti spazzatura, stai soffrendo di inerzia finanziaria.
L’inerzia finanziaria è infame, e molto spesso deriva da una sensazione di “è troppo complesso per me”.
3. L’avversione alla perdita
In inglese, “Loss Aversion” , uno dei bias più importanti dell’economia comportamentale.
L’avversione alla perdita impedisce di prendere rischi piccoli e calcolati e toglie la possibilità di fare pratica nel prendersi più rischi in futuro.
Ma l’avversione alle perdite ha anche una componente molto più bastarda, che colpisce chi invece è già un investitore. Quando arrivano le prime perdite (e se sei un investitore, è inevitabile che prima o poi succeda), si accende un meccanismo nel cervello che ti porta a prendere ancora più rischi per cercare di “tornare almeno in pari”.
Ed ecco che gli investitori più timorosi fino al giorno prima, dopo un -5% diventano speculatori e giocatori d’azzardo.
Essere esposti alla continua oscillazione di una parte dei tuoi soldi, anche se piccola, ti aiuterà ad evitare reazioni esagerate quando saranno cifre più alte ad oscillare.
4. La paura della volatilità
La volatilità è la ragione per cui molti piccoli investitori perdono i loro soldi.
Vedere i loro investimenti salire e scendere di valore in modo così repentino lì stressa a tal punto da vendere. Specialmente quando le perdite virtuali raggiungono un certo limite, non ce la fanno a sostenere la pressione e vendono, preferendo la certezza di una perdita all’incertezza e alla prospettiva di poter perdere ancora di più.
La volatilità può essere gestita senza paura.
Immagina di aver comprato una casa, del valore di 100.000€
Un giorno, mentre esci trovi un signore fuori casa tua, vestito di tutto punto. Si avvicina e ti dice: “Questa casa è fantastica, voglio comprarla e ti darò 95.000 Euro in contanti.” Pensi che sia solo un tipo un po’ strano, dici che non sei interessato e vai via. Il giorno dopo, la scena si ripete, ma questa volta ti vengono offerti 110.000€. Dato che non ti va di fare traslochi e di cercare una nuova casa per solo 10.000€ in più, rifiuti e vai via. Il terzo giorno, il tizio è ancora di fuori e stavolta ti propone 30.000 euro. Ti fai una risata e vai via senza neppure rispondere. Sai che casa tua vale molto di più e ti chiedi come gli sia venuta quest’idea bizzarra. Il quarto giorno, il tizio ti fa una proposta indecente: un milione di euro. E stavolta, nonostante sei affezionato a casa tua, decidi di cominciare una trattativa ed alla fine, vendi.
Nessuno e’ obbligato a vendere quando il prezzo non soddisfa, specialmente quando conoscono il valore di quello che hanno comprato. La pazienza è l’arma segreta per guadagnare dalla volatilità.
5. FOMO
“Fear Of Missing Out”, la paura di rimanere fuori da una grandissima occasione. Che non sempre si rivela tale. Prendiamo ad esempio chi ha comprato i Bitcoin nella corsa inarrestabile (o almeno che sembrava inarrestabile) del 2017. Chi li ha comprati a 15, 16 o 17.000 euro, perche’ tutti stavano entrando nel “business del secolo”, cosa si sono ritrovati? Un sacco di perdite, considerato che il valore del Bitcoin non ha mai piu’ raggiunto gli 11.000 dal successivo crollo.