La finanza comportamentale si basa sulla psicologia per comprendere il reale comportamento degli investitori sui mercati. La ragione per cui la finanza comportamentale è così importante è che gli individui commettono due errori a monte di tutto il processo di investimento. Anzitutto essi credono di essere razionali e di compiere scelte ragionate, mentre è vero il contrario. In secondo luogo gli investitori credano che per guadagnare occorra disporre delle tecniche migliori e delle previsioni più accurate.
Una delle scoperte più interessanti della finanza comportamentale è la violazione della regola dell’utilità attesa. Secondo la teoria microeconomica del portafoglio, infatti, gli individui cercano di massimizzare la propria funzione di utilità e, nel farlo, sono indifferenti ai guadagni ed alle perdite.
Tuttavia, studi empirici hanno mostrato che la percezione dei profitti e dei rendimenti è asimmetrica. Intendo dire che, secondo Daniel Kahneman il dolore associato ad una perdita è doppio rispetto al piacere associato ad un guadagno.
Da ciò segue che nella mente degli investitori si crea uno scollamento tra l’andamento reale dei mercati e quello percepito. Il grafico che segue mostra l’andamento effettivo e quello percepito dell’indice azionario globale MSCI WORLD, in euro, con reinvestimento dei dividendi dal 2000 al 2020:
Si nota subito che chi ha subito una perdita forte nei primi anni 2000, stenta a credere che i mercati abbiano raggiunto e superato questi livelli.
La stessa situazione si presenta se accorciamo l’orizzonte a dieci anni (2010 – 2020):
Se è vero ciò che abbiamo detto, risulta evidente una regola universale. Gli investitori impiegano molto tempo a recuperare le perdite emotive.
Le fasi di ribasso dei mercati, di norma, sono acute. Oltre a ciò gli effetti dei crolli sono amplificati dalla errata percezione degli individui. Abbiamo visto, infatti, come un -10%, nella testa degli investitori, equivalga grosso modo ad un -20%. A causa di questa percezione amplificata, le pulsioni ad uscire dai mercati sono molto forti. A titolo di esempio, un investitore in grado di tollerare una perdita massima del 30%, sarà tentato di uscire in seguito ad un ribasso effettivo del 15%.