Da giugno scattano le sforbiciate alle pensioni superiori a 100mila euro lordi l’anno. E’ la tagliola prevista dall’ultima legge di bilancio. Le percentuali di decurtazione possono arrivare fino al 40%: in pratica, per tutti la parte dell’assegno che arriva fino a 100mila euro non viene toccata, il prelievo avviene invece sulla porzione che eccede il tetto stabilito dal governo. Quindi fino a 130mila euro il taglio sarà del 15 per cento, del 25 per cento fino a 200mila, per arrivare al 40 per cento sulla quota che supera il mezzo milione di euro.
Saranno invece escluse dal taglio, riferisce l’Inps, le varie forme di pensione d’invalidità , anche quelle che risultano dal cumulo con casse private. Come riporta il Messaggero, la Confederazione sindacale dei dirigenti ha già fatto ricorso contro la decisione del governo: la questione dei tagli potrebbe arrivare anche di fronte alla Corte costituzionale, che a quel punto dovrebbe pronunciarsi sulla legittimità del taglio alle pensioni.