Giugno 12, 2025

Il ribilanciamento del portafoglio è una delle strategie più utilizzate dagli investitori per mantenere l’asset allocation desiderata e gestire il rischio. Tuttavia, l’efficacia del ribilanciamento nel migliorare i rendimenti a lungo termine non è garantita e dipende da diversi fattori. In questo articolo, esploreremo in dettaglio quando il ribilanciamento può aumentare i rendimenti e quando, al contrario, potrebbe non avere gli effetti sperati.


📉 Cos’è il Ribilanciamento e Perché è Importante?

Il ribilanciamento del portafoglio è il processo di riaggiustare la composizione degli investimenti per mantenere una determinata distribuzione di asset, come azioni, obbligazioni e liquidità, nel tempo.

🧠 Perché è Importante il Ribilanciamento?

Nel corso del tempo, a causa delle fluttuazioni dei prezzi dei mercati, la proporzione di ciascun asset nel portafoglio cambia. Ad esempio, se le azioni crescono di valore più velocemente delle obbligazioni, il tuo portafoglio potrebbe diventare troppo esposto alle azioni rispetto al piano iniziale. Questo potrebbe aumentare il rischio complessivo.

Il ribilanciamento aiuta a riportare il portafoglio alla composizione originaria per evitare eccessiva esposizione a uno specifico rischio. In questo modo, il portafoglio rimane allineato con gli obiettivi di investimento a lungo termine e la tolleranza al rischio.


📈 Quando il Ribilanciamento Aumenta i Rendimenti?

1. Le Due Attività Hanno Rendimento Totale Identico

Quando due asset hanno un rendimento simile nel lungo termine, il ribilanciamento può effettivamente migliorare i rendimenti. Questo accade quando un asset sottoperforma e un altro sovraperforma. Vendere il bene sovraperformante e acquistare quello che ha sottoperformato consente di acquistare a prezzi più convenienti, aumentandone il potenziale di crescita futura.

📉 Esempio Pratico:
Immagina di possedere un portafoglio 50/50 composto da azioni e obbligazioni. Supponiamo che le azioni crescano del 10% in un anno, mentre le obbligazioni rendano solo il 3%. Al termine dell’anno, le azioni rappresenteranno una parte maggiore del portafoglio, e per mantenere l’allocazione 50/50, dovrai vendere azioni per acquistare obbligazioni. Questo acquisto di obbligazioni a un prezzo più basso potrebbe rivelarsi vantaggioso quando i mercati delle obbligazioni si riprendono.

2. Le Attività Sono Correlate Negativamente

Quando due asset sono negativamente correlati, il ribilanciamento può ridurre la volatilità complessiva del portafoglio e migliorare i rendimenti nel lungo periodo. La correlazione negativa significa che i due asset si muovono in direzioni opposte, il che può bilanciare le fluttuazioni dei rendimenti e portare a una performance complessiva più stabile.

📊 Esempio:
Immagina di avere un portafoglio costituito da azioni e obbligazioni a lunga scadenza. Quando le azioni scendono, le obbligazioni spesso salgono, e viceversa. Se il portafoglio è ribilanciato regolarmente, quando le azioni sono in calo, il ribilanciamento ti permetterà di comprare azioni a un prezzo più basso, sfruttando i guadagni a lungo termine.

3. Le Attività Sono Volatili

Se un asset è altamente volatile, il ribilanciamento può creare opportunità di acquisto a prezzi bassi durante i periodi di ribasso. Questo tipo di ribilanciamento è particolarmente vantaggioso durante periodi di grande incertezza del mercato, come quelli seguiti a crisi finanziarie o eventi geopolitici.

📉 Esempio di Volatilità:
Durante una crisi economica, i mercati azionari tendono a scendere drasticamente. Se il tuo portafoglio ha una parte di azioni e il valore di queste scende del 20%, il ribilanciamento ti permetterà di comprare azioni a prezzi più bassi. Quando il mercato si riprende, avrai ottenuto azioni a un prezzo vantaggioso, migliorando così i tuoi rendimenti.


📉 Quando il Ribilanciamento Non Migliora i Rendimenti?

Il ribilanciamento, pur essendo una strategia utile, non è sempre efficace nel generare rendimenti superiori. Ci sono situazioni in cui il ribilanciamento potrebbe non produrre i benefici attesi:

1. Le Attività Hanno Rendimento Totale Differente

Quando due asset hanno rendimenti a lungo termine significativamente diversi, il ribilanciamento potrebbe comportare una riduzione dei rendimenti complessivi. Vendere un asset che sta performando bene per acquistare un altro che sta sotto-performando non è una strategia ottimale, e potrebbe ridurre i guadagni.

🔑 Esempio:
Immagina di avere un portafoglio composto per il 60% da azioni e per il 40% da obbligazioni. Supponiamo che le azioni abbiano un rendimento medio annuo del 10%, mentre le obbligazioni abbiano solo il 3%. Se vendi azioni (che stanno performando bene) per comprare obbligazioni (che stanno sotto-performando), riduci i rendimenti futuri.

2. Le Attività Sono Correlate Positivamente

Se due asset sono positivamente correlati, il ribilanciamento non riduce la volatilità del portafoglio. Anzi, potrebbe aumentarla, dato che entrambi gli asset tendono a muoversi nella stessa direzione. In questo caso, il ribilanciamento non avrebbe alcun effetto benefico sulla performance complessiva.

📉 Esempio:
Se possiedi azioni di due società che operano nel settore tecnologico e che sono fortemente correlate (entrambi beneficiano o soffrono degli stessi fattori economici), il ribilanciamento tra di esse non ridurrà il rischio di mercato, poiché entrambi gli asset si muovono nella stessa direzione.

3. Le Attività Presentano Bassa Volatilità

Se un portafoglio è composto da asset con bassa volatilità, il ribilanciamento potrebbe non offrire significativi benefici. La bassa volatilità significa che i movimenti di prezzo sono limitati, quindi non ci sono molte opportunità di acquistare a prezzi vantaggiosi o di vendere per massimizzare i guadagni.

🌍 Esempio di Bassa Volatilità:
Se il tuo portafoglio è costituito principalmente da obbligazioni a basso rischio e azioni difensive, che tendono a non subire fluttuazioni significative, il ribilanciamento potrebbe non fare molto per migliorare i rendimenti. Il portafoglio sarà relativamente stabile, ma non necessariamente redditizio.


📊 Esempio Pratico di Ribilanciamento

Immagina di avere un portafoglio diversificato con il 60% di azioni e il 40% di obbligazioni. Se dopo un anno le azioni hanno avuto un rendimento del 15% e le obbligazioni del 5%, il valore del portafoglio cambierà. Dopo il rendimento, avrai:

  • Azioni: 60% × 1,15 = 69%
  • Obbligazioni: 40% × 1,05 = 42%

Alla fine, il portafoglio sarà composto per circa 69% in azioni e 31% in obbligazioni, ovvero una composizione più rischiosa.

Se ribilanci, riporti la percentuale di azioni al 60% e quella di obbligazioni al 40%, vendendo una parte delle azioni e acquistando obbligazioni. Questo ti permetterà di mantenere il rischio iniziale del portafoglio.


🔑 Strategie di Ribilanciamento Efficaci

1. Ribilanciamento Periodico

Il ribilanciamento regolare, ad esempio ogni 6 mesi o ogni anno, ti permette di mantenere un portafoglio equilibrato e allineato con la tua tolleranza al rischio. Questo approccio aiuta a evitare il rischio di concentrazione in un singolo asset.

2. Ribilanciamento Basato su Tolleranza al Rischio

Se la tua tolleranza al rischio cambia, ad esempio dopo un grande evento personale (come la pensione), potrebbe essere il momento di rivedere e ribilanciare il portafoglio per adattarlo ai tuoi nuovi obiettivi finanziari.

3. Ribilanciamento Automizzato

Molti investitori utilizzano piattaforme che automatizzano il processo di ribilanciamento, che può essere utile per evitare decisioni impulsive o emotive legate al mercato.


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🔚 Conclusioni

Il ribilanciamento è una tecnica potente per mantenere il rischio sotto controllo e ottimizzare i rendimenti. Tuttavia, è importante considerare la composizione degli asset e le condizioni di mercato prima di procedere. Se usato correttamente, il ribilanciamento può aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi di investimento in modo più efficace e meno rischioso.

About the author 

Poggi Leonardo

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