Marzo 25, 2025

Investire è un’attività sempre più diffusa tra i risparmiatori, sia per diversificare il patrimonio che per ottenere rendimenti nel tempo. Tuttavia, un aspetto spesso sottovalutato è la tassazione sugli investimenti, che incide significativamente sui profitti netti. Questa guida approfondisce le aliquote fiscali applicate ai vari strumenti finanziari e i tre regimi fiscali disponibili in Italia, fornendo strategie per ottimizzare le imposte e migliorare il rendimento del portafoglio.


Aliquote di Tassazione sugli Investimenti

In Italia la tassazione sugli investimenti varia in base allo strumento finanziario. Le due principali aliquote sono:

  • 26%: applicata a dividendi azionari, plusvalenze da vendita di azioni e titoli finanziari, interessi su obbligazioni private, guadagni da ETF e fondi comuni, e criptovalute (dal 2026 salirà al 33%).
  • 12,5%: riservata a titoli di Stato italiani ed europei, obbligazioni della White List, e alla parte di ETF e fondi investita in titoli di Stato.

Eccezioni e Imposte Accessorie

Oltre alle aliquote principali, vi sono altre imposte:

  • Imposta di bollo: pari allo 0,2% sul valore degli investimenti.
  • Tobin Tax: dello 0,2% su alcune transazioni azionarie italiane, ridotta allo 0,1% per i mercati regolamentati.

Tassazione degli Strumenti Finanziari

Azioni

  • Dividendi: tassati al 26% (ridotta al 15,12% per società non quotate).
  • Capital gain: plusvalenze tassate al 26%.

Obbligazioni

  • Titoli di Stato italiani e White List: tassazione agevolata al 12,5%.
  • Corporate bond e bancarie: tassazione al 26% su interessi e plusvalenze.

ETF e Fondi Comuni

  • ETF armonizzati: tassazione al 26% su plusvalenze e dividendi.
  • ETF obbligazionari con titoli di Stato: parte investita in titoli di Stato al 12,5%, il resto al 26%.
  • Fondi comuni: tassati al 26%, tranne la quota investita in titoli di Stato che gode del 12,5%.

PIR (Piani Individuali di Risparmio)

  • Esenzione totale dalle imposte su plusvalenze e redditi di capitale se mantenuti per almeno 5 anni.

Polizze Vita

  • Ramo I (a capitale garantito): tassazione del 12,5% sulla parte investita in titoli di Stato, il resto al 26%.
  • Ramo III (unit-linked e index-linked): tassazione del 26% su plusvalenze, con esenzione dall’imposta di successione.

Criptovalute

  • Dal 2025: tassazione del 26% senza soglia di esenzione.
  • Dal 2026: aliquota aumentata al 33%.
  • Imposta patrimoniale: dello 0,2% sul valore delle criptovalute al 31 dicembre di ogni anno.

Regimi Fiscali per gli Investimenti

Regime Amministrato

L’intermediario finanziario (banca o broker) funge da sostituto d’imposta, trattenendo automaticamente le imposte dovute. Questo semplifica la gestione fiscale, evitando obblighi dichiarativi.

Regime Gestito

L’intermediario calcola l’imposta in base al rendimento complessivo del portafoglio, consentendo la compensazione di minusvalenze con guadagni futuri (entro 4 anni).

Regime Dichiarativo

L’investitore gestisce autonomamente la dichiarazione fiscale, utile per chi utilizza broker esteri. Richiede attenzione nella compilazione del quadro RW per monitorare gli investimenti.


Conclusioni

La tassazione degli investimenti in Italia è complessa, con aliquote differenziate tra il 12,5% e il 26% (destinata a salire al 33% per le criptovalute dal 2026). La scelta del regime fiscale influisce sugli obblighi dichiarativi e sulla gestione delle imposte.

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Poggi Leonardo

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