Maggio 3, 2020

Molte Banche e BancoPosta hanno segnalato casi di mail fraudolente che richiedevano ai loro clienti dati personali, in particolare i codici per accedere ai servizi on line.

Queste mail sono composte utilizzando un falso sito con il logo, il nome e il layout tipico della banca imitata e invitano il destinatario a collegarsi tramite un link ad un sito Internet del tutto simile al quello della societĂ  e ad inserirvi le informazioni riservate quali codici d’accesso o altri dati personali.  

Personalmente, non ho sentito di nessuna email di pishing nei confronti dei clienti Fineco. Ma come sempre, meglio essere preparati nel caso dovessero iniziare anche per questo istituto.

ABI – Decalogo AntiPhishing

Di seguito proponiamo il decalogo stilato dall’ABI (Associazione Bancaria Italiana) per proteggersi dal Phishing:

1) Diffidate di qualunque e-mail che richieda l’inserimento di dati riservati: la vostra banca non richiedera’ tali informazioni via e-mail, si tratta di phishing.
2) E’ possibile riconoscere le truffe via e-mail con qualche piccola attenzione. Generalmente queste e-mail non sono personalizzate e contengono un messaggio generico di richiesta di informazioni personali per motivi non ben specificati (es. scadenza, smarrimento, problemi tecnici); fanno uso di toni intimidatori, ad esempio minacciando la sospensione dell’account in caso di mancata risposta o promettono un premio; non riportano una data di scadenza per l’invio delle informazioni.

3) Nel caso in cui riceviate un messaggio contenente richieste di questo tipo, non rispondete via e-mail, ma informate subito la vostra banca tramite il call center o recandovi in filiale.

4) Non cliccate su link presenti in e-mail sospette, in quanto questi collegamenti potrebbero condurvi ad un sito contraffatto, difficilmente distinguibile dall’originale. Anche se sulla barra degli indirizzi del browser viene visualizzato l’indirizzo corretto, non vi fidate: e’ possibile infatti per un hacker truffatore far visualizzare un indirizzo diverso da quello nel quale realmente vi trovate.

5) Diffidate inoltre di e-mail con indirizzi web molto lunghi, contenenti caratteri inusuali, è phishing.

6) Quando inserite dati riservati in una pagina web, assicuratevi che si tratti di una pagina protetta: queste pagine sono riconoscibili in quanto l’indirizzo che compare nella barra degli indirizzi del browser comincia con https:// e non con http:// e nella parte in basso a destra della pagina e’ presente un lucchetto.

7) Diffidate se improvvisamente cambia la modalita’ con la quale vi viene chiesto di inserire i vostri codici di accesso allo home banking: ad esempio, se questi vengono chiesti non tramite una pagina del sito, ma tramite pop-up (una finestra aggiuntiva di dimensioni ridotte). In questo caso, contattate la vostra banca tramite il call center o recandovi in filiale.

8) Controllate regolarmente gli estratti conto del vostro conto corrente e delle carte di credito per assicurarvi che le transazioni riportate siano quelle realmente effettuate. In caso contrario, contattate la banca o l’emittente della carta.

9) Le aziende produttrici dei browser rendono periodicamente disponibili on-line e scaricabili gratuitamente degli aggiornamenti (cosiddette patch) che incrementano la sicurezza di questi programmi, per difendersi dal phishing e dai truffatori. Sui siti di queste aziende e’ anche possibile verificare che il vostro browser sia aggiornato; in caso contrario, e’ consigliabile scaricare e installare le patch.

10) Internet e’ un po’ come il mondo reale: come non dareste a uno sconosciuto il codice PIN del vostro bancomat, allo stesso modo occorre essere estremamente diffidenti nel consegnare i vostri dati riservati senza essere sicuri dell’identita’ di chi li sta chiedendo. In caso di dubbio, rivolgetevi alla vostra banca.

Articolo originale

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Poggi Leonardo

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