
Flash Crash: i Dazi USA - Parte 2
(Cliccando sulle immagini potete zoomarle)
Qui la prima parte inviata il 6 Aprile, 10 giorni fa: https://poggileonardo.com/flash-crash-i-dazi-usa/
Dazi si, dazi no.
Come vi scrivevo una decina di giorni fa, subito dopo l'annuncio dei dazi a tutto il mondo: "Potremmo dunque addirittura assistere a una pausa dei dazi per permettere di avere più tempo".
Ad oggi, solamente 10 giorni dopo, la situazione appare molto diversa anche se ancora molto incerta. L'obiettivo finale, come successo nel 2018, pare essere la Cina. E le ultime mosse lo confermano.
- Il 9 Aprile, giorno in cui sarebbero dovuti diventare effettivi, sono stati sospesi i dazi verso tutti i paesi per 90 giorni. Ad eccezione della Cina, verso il quale sono state aumentate le tariffe al 104%. Come risposta, la Cina ha annunciato di applicare controdazi dell'84% su numerosi prodotti USA. Conseguenza dell'annuncio dello stop dei dazi?
Gli indici hanno avuto una delle migliori giornate di sempre. Di sempre.
L'S&P500 ha registrato un +9.52% in una singola giornata, l'8va giornata migliore di sempre, la migliore dal 2008.
L'indice tecnologico Nasdaq ha invece registrato un +12.16%, la seconda migliore giornata di sempre in assoluto, dal 1971.
Una prova pratica di quanto scrivo sempre, mostrandolo sempre con dati oggettivi e statistiche. Cercare di fare market timing è statisticamente fallimentare. Si può ribilanciare il portafoglio e cercare di approfittare di momenti di ribasso, ma entrare e uscire dal mercato sarà nel lungo periodo meno efficiente di rimanere investiti e di attenersi al proprio portafoglio di investimenti. Perdendosi difatti giornate come queste, si rischierebbe di "bruciare" le performance dei mercati.
Dal 2003 al 2022 l'indice S&P500 ha reso il 9.8% annuo. Entrando e uscendo, perdendosi i 10 migliori giorni di borsa, il rendimento sarebbe di circa la metà, del 5.6%. Solamente perdendosi 10 giorni in 20 anni. Perdendosi invece 30 giorni, quindi un solo mese in 20 anni, il rendimento sarebbe quasi nullo.



Ad oggi ovviamente è tutt'altro che risolta, dato che continua a muoversi con mosse di "scacchi" tra le due superpotenze mondiali. La Cina, da un lato, sta cercando di avvicinarsi sempre più ai paesi a se vicini (ad oggi con Vietnam, Malesia e Cambogia), cercando di creare nuove alleanze commerciali con la promessa di salvataggio dal "bullismo unilaterale americano", che può mettere in difficoltà qualsiasi Paese in pochissimo tempo.
Gli USA, dall'altro lato, si stanno muovendo praticamente giornalmente con i Dazi. Dopo l'esenzione dei dazi sul comparto Tech e semiconduttori (smartphone, router, alcuni computer e laptop sono esentati dai dazi reciproci, che al momento per la Cina arrivano fino al 145% - che però dovrebbero essere solo rimandati di 1/2 mesi a quanto detto), NVIDIA ha annunciato produrrà supercomputer per l'intelligenza artificiale (i suoi sistemi DGX) interamente negli Stati Uniti. Per la prima volta, i motori dell'infrastruttura di intelligenza artificiale mondiale verrebbero costruiti negli Stati Uniti.
Nel frattempo la Cina ha ordinato alle sue compagnie aeree di non accettare ulteriori consegne di jet Boeing nell'ambito della guerra commerciale “occhio per occhio”.
Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha aperto un'indagine per determinare gli "effetti sulla sicurezza nazionale" dell'importazione di prodotti farmaceutici e semiconduttori. Si tratta di un primo passo per consentire a Trump di imporre dazi su questi due settori di attività. L'indagine dovrebbe iniziare domani con un invito a presentare commenti e dovrebbe durare al massimo 21 giorni. Utilizza una legge - nota come Sezione 232 - che consente al presidente di imporre tariffe sui prodotti se viene dimostrato che il loro volume di importazione rappresenta un rischio per la sicurezza nazionale. La norma, approvata nel 1962, non è quasi mai stata utilizzata fino a quando Donald Trump, durante il suo primo mandato, non l'ha usata per giustificare l'imposizione di tasse sulle importazioni di acciaio e alluminio. E' la stessa usata a metà marzo per reintrodurre dazi del 25% su acciaio, alluminio e automobili.
Da lato mondo, Trump ha annunciato anche che potrebbe addirittura sospendere anche i previsti dazi del 25% sulle auto di importazione, per dare tempo alle compagnie di riorganizzare la loro catena di produzione. Insomma, una notizia dopo l'altra che cambia ora dopo ora lo scenario,

Sulla striscia di queste nuove informazioni e situazioni, i mercati hanno vissuto una settimana nettamente positiva. Nonostante infatti siamo ancora ben oltre al -10% dai massimi, gli indici, soprattutto quelli USA, hanno recuperato una buona porzione di perdite.
Ma allora perchè sui nostri portafogli non abbiamo visto una ripresa cosi forte?

Ad oggi, a differenza della "normalità", dove nelle situazioni di crisi il dollaro diventa un bene rifugio per la sua posizione dominante nel mondo, il dollaro si è fortemente svalutato da inizio anno. Vuoi per reale strategia economica - un dollaro più debole infatti è una minaccia molto più forte dei dazi per tutti i Paesi del mondo - o per altro, i nostri investimenti solo calati di valore anche per questo.
Difatti, quando noi investiamo negli USA, i nostri investimenti vengono convertiti in Dollari, essendo la valuta di riferimento - a differenza di investimenti ad esempio in Europa, dove rimane il tutto in Euro. Una volta che poi andremo a vendere eventualmente l'investimento, quell'investimento in dollari verrà riconvertito in Euro, dandoci l'accredito sul conto in Euro, esattamente come eravamo partiti.
Ad oggi quindi, avendo noi investitori europei un Euro più forte rispetto ad inizio anno, abbiamo più "forza" per comprare, ma meno valore su cosa abbiamo investito - essendo appunto in valuta Dollaro.
Ciò significa che eventuali acquisti oggi sul mercato azionario USA sono ancora più convenienti rispetto ad inizio anno, e che una eventuale rivalutazione del dollaro, anche solo per tornare a livello di inizio anno, si trasformeranno in una extra performance, esattamente come oggi sono stati una extra riduzione.

No, nel lungo periodo no. Il costo della copertura valutaria è molto alto, anche se non ci si rende conto instantaneamente. Solamente negli ultimi 5 anni, aver investito negli USA con il cambio coperto avrebbe significato una sottoperformance dell'oltre 20%, nonostante il calo del dollaro di questo inizio anno.
Situazione che sta dando sempre più forza all'oro, che è ad oggi l'unica asset class insieme ad alcuni bond ad essere in positivo. Incertezze sulla situazione globale, dollaro in discesa e continui acquisti delle banche centrali - soprattutto di quelle emergenti, con la Cina in testa, con oltre 50 tonnellate - hanno infatti fatto fortemente salire il prezzo del metallo prezioso più conosciuto al mondo. Ma cosa succederà quando tale situazione si invertirà?
Cosa possiamo fare allora?
Innanzitutto, ricordarsi quello che possiamo fare e controllare.
Il mercato potrebbe nuovamente stornare, e non è assolutamente detto che il calo sia già finito.
Da qui in poi l'analisi sarà identica a quella precedente. Per il semplice motivo che è ancora tutto valido. Ed è la cosa importante su cui bisognerebbe fare veramente attenzione.
Noi non possiamo controllare le scelte del Presidente degli Stati Uniti. Ma possiamo controllare come gestire il rischio, il costo e il tempo nel nostro investimento. E cosa più importante, possiamo controllare le nostre emozioni e il nostro comportamento. Troppe volte ci focalizziamo sul breve periodo quando in realtà abbiamo deciso di investire per il lungo periodo.Cosa accade nel breve può essere sfruttato a nostro favore, ma non è necessariamente obbligatorio. Possiamo, se un portafoglio è correttamente impostato, anche non considerarlo - un ribilanciamento ecc è fonte di maggior rendimento e efficienza, ma si può continuare tranquillamente anche in modo passivo se non se ne ha la possibilità. Infatti, se si guarda la prospettiva di lungo periodo per un investimento azionario, ci troviamo ancora, nonostante il forte calo di questo periodo (ricordo che ci troviamo a -17.3% dai massimi di un mese circa fa - ad oggi 15/04 siamo al -12.06%) a +81.88% (+88.06% al 15/04) negli ultimi 5 anni. Chi ha iniziato da poco non potrà avere tale rendimento in quanto serve tempo. Chi investe a breve periodo invece non può guardare questi grafici in quanto si parla di mercati azionari, e usare solo l'azionario a breve periodo significa scommettere. Cosa che non vogliamo fare con i nostri soldi.



Per i piani di accumulo ancora giovani, questo è un momento ottimo per andare - se ve ne è l'occasione - ad incrementare le quote investite. D'altrocanto, se si comprava quello strumento quando saliva, perchè non farlo quando scende e costa meno?
Se non se ne ha l'occasione non importa. Si mantiene quello che abbiamo definito in fase di pianificazione e continuiamo nel tempo con l'accumulo.
Per i portafogli più complessi invece, dipende.
Ci sono altre asset class in questi portafogli, per cui quanto visto fino ad ora si applica solo parzialmente. Infatti, anche se l'azionario è fortemente calato, strumenti monetari, obbligazionari e oro hanno mantenuto valore, riducendo le perdite e dando la possibilità di ribilanciare il portafoglio - cosa che un 100% azionario non permette di fare, se non parzialmente. Si può dunque pensare sia di incrementare, se ve ne è la possibilità - come avevo scritto per email circa 10gg fa al -10% di mercato - o di ribilanciare sfruttando appunto gli altri strumenti. A breve vedremo tutte le possibilità, in quanto passeremo a vedere portafoglio per portafoglio per le varie movimentazioni.
L'importante, come scrivevo esattamente nell'email inviata, è la gestione e la pianificazione della liquidità e degli strumenti. Entrare a capofitto o muoversi troppo velocemente cercando di anticipare il mercato è potenzialmente molto dannoso, non potendo appunto fisicamente sapere cosa deciderà di fare Trump domani o mercoledi prossimo o venerdi prossimo. Gestiamo dunque quello che possiamo, nel miglior modo possibile, così da avere risultati migliori nel futuro.
Come avete potuto vedere, se abbiamo valutato che c'era da fare delle modifiche, abbiamo avvisato direttamente noi tramite messaggio / email direttamente. Se abbiamo valutato che non erano necessarie modifiche, vuoi perchè appena iniziato o perchè il portafoglio non ne necessitava, non abbiamo inviato ulteriori aggiornamenti rispetto a quello generale. Per quanto riguarda gli aggiuntivi sui PAC invece, potete scrivermi direttamente voi non avendo visione sulla liquidità che potreste avere al di fuori della banca, così da poter valutare al meglio la quantità da inserire.
Unica cosa che vorrei precisare prima di andare avanti, visto che mi è stata chiesta più volte, riferita alla performance (rimane sempre valido):
Tutti i dati che vediamo a giro, qui, ma anche su investing.com o dove sia, si intendono riservati agli indici, che prendono la performance anno su anno, come se avessero fatto un investimento una tantum il 1 gennaio, e da li non si fossero più mossi. Se si investe tramite PAC, se si fanno aggiuntivi, se si ribilancia il portafoglio, le performance saranno di conseguenza differenti rispetto a quelle degli indici, in positivo o in negativo.
Basti pensare al 2022, come durante il calo di mercato un Piano di Accumulo o aggiuntivi abbiamo fatto beneficiare il portafoglio avendo potuto mediare il prezzo di carico (ovvero il prezzo medio di acquisto), portando il portafoglio nel complessivo ad avere una performance migliore rispetto all'indice di riferimento, nonostante gli strumenti investissero proprio su quell'indice. E stessa cosa accade - in negativo sulla % - quando si accumula su un mercato rialzista, dato che gli acquisti seguenti saranno a un prezzo maggiore, portando il prezzo medio di carico a salire, risultando in una performance diversa rispetto a quello dell'indice (che è rimasta invariata).
Ma, ricordo, che la mediazione è solo una caratteristica del piano di accumulo o degli aggiuntivi. L'obiettivo principale è quello di accumulare capitale, e di ottenere performance su un capitale sempre maggiore.
D'altro canto, meglio avere il +10% su 100.000 euro costruito nel tempo che il +30% su 10.000 euro (non più accumulato per non rovinare la performance positiva), non trovate?
Se si volesse l'esatta performance degli indici bisognerebbe investire tutto una tantum e non toccare più il portafoglio nel tempo. Non la scelta migliore, e nemmeno la più plausibile.

Il tempo è nostro amico.
Più si allunga l'orizzonte temporale, più statisticamente è probabile di ricevere rendimenti positivi nel tempo.
Dal 1950 ad oggi, un portafoglio a 20 anni non ha mai avuto rendimenti negativi, nonostante la volatilità che abbiamo visto nei grafici sopra (quindi anche periodi negativi nel breve termine). Dal 1950 ad oggi significa anche durante la crisi del 1987, la bolla tecnologica del 2000, la bolla immobiliare del 2008, la crisi del Covid del 2020, e l'inflazione del 2022.
Un portafoglio non 100% azionario invece, statisticamente ha bisogno di meno tempo per avere rendimenti positivi, grazie alla componente obbligazionaria.
Siamo ai massimi, conviene però investire adesso?
Statisticamente si. Investire ai massimi è statisticamente più conveniente di aspettare un qualsiasi altro giorno. Anche se può sembrare contro intuitivo. Solamente nel breve periodo ci può essere differenza. Ma se si investe per il breve periodo, perchè si utilizza l'azionario?

Per sentirci per eventuali aggiornamenti del portafoglio/situazione personali, vi ricordo la possibilità di fissare un appuntamento quando più volete (oltre alle classiche chiamate/email) dal link calendly, che trovate qui o nella mia firma per email: https://calendly.com/poggileonardo_finanza/appuntamento/
Ricordo poi che se vi fossero situazioni familiari/amici che necessitano aiuto per i propri investimenti per migliorare la loro condizione finanziaria/investimenti in essere non efficienti, sono disponibile a sentirli e vedere se possiamo aiutarli. Ogni referenza è infatti ben apprezzata!
Ricordo inoltre che sono da ora ufficialmente attivi tutti i simulatori sul sito: https://poggileonardo.com/strumenti-e-simulatori-finanziari/
Potrete trovare:
– Calcolatore Interesse Composto
– Calcolatore Rendimento Obbligazioni, Titoli di Stato e BTP
– Calcolatore Pensione e Risparmio Fiscale
– Calcolatore Inflazione
– Calcolatore Interesse Semplice e Composto
– Calcolatore Mutuo
E’ inoltre disponibile anche di recente il Manuale del fondo pensione, per una scelta consapevole in base alla situazione personale e lavorativa: https://poggileonardo.com/fondo-pensione-il-manuale/
Stiamo poi lavorando ad altri simulatori e manuali, per dare sempre maggiori informazioni e poter scegliere al meglio, su dati oggettivi, come destinare i propri capitali, così da diminuire il più possibile errori
Come sempre, se doveste avere qualsiasi dubbio, avete i miei contatti.
Un saluto,
Leonardo

Ah, quasi dimenticato.
Siamo ancora oggi la pagina Instagram più seguita in ITALIA come pagina personale di un Consulente Finanziario.
Un bel traguardo 🙂
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