Flash Crash: i Dazi USA

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Cosa è successo negli ultimi 2 giorni?

Se non aveste controllato il vostro portafoglio in questi due giorni, o se non aveste visto i telegiornali, probabilmente non vi sareste accorti di niente. In realtà però, giovedi e venerdi abbiamo vissuto due delle peggiori giornate di mercato negli ultimi tempi.

Ma andiamo con ordine come sempre:

Questa settimana, il 2 Aprile, Trump ha annunciato i famigerati Dazi, cosa già ben prevista da tempo, oltre che chiaccherati nella stessa campagna elettorale (e non una novità, dato che ricordo che Trump è già stato Presidente degli Stati Uniti, essendo adesso nel suo secondo mandato, e anche in quegli anni vennero applicati pesanti dazi a vari paesi).

Cosa che non era prevista invece, era l'intensità con la quale sono stati applicati. L’imposizione di dazi al 20%-25% verso l’UE e il resto del mondo è una svolta epocale per gli Stati Uniti. Sulle auto invece, è stato annunciato un ulteriore dazio del 25%.
Se andrà tutto come previsto, entro poche settimane il dazio medio pesato per il commercio applicato dagli Stati Uniti al mondo sarà intorno al 13%, quasi il decuplo rispetto all’1,4% degli anni di massima liberalizzazione.

I mercati sono quindi tutti rapidamente girati in negativo, sulla scia delle nuove aspettative e sulle nuove incertezze del mercato globale.
A partire dal 5 aprile infatti, gli Stati Uniti applicheranno dazi “baseline” del 10% su tutte le importazioni. Alcuni paesi saranno soggetti esclusivamente a questa tariffa senza ulteriori misure restrittive. Tra questi figurano Regno Unito, Singapore, Brasile, Australia, Nuova Zelanda, Turchia, Colombia, Argentina, El Salvador, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Dal 9 aprile entreranno in vigore dazi più elevate per circa 60 paesi ritenuti “peggiori trasgressori”. Questi stati applicano a loro volta dazi più elevati ai prodotti statunitensi, impongono barriere non tariffarie o adottano pratiche commerciali che, secondo la Casa Bianca, penalizzano gli interessi economici americani. I principali Paesi coinvolti e le rispettive aliquote sono: Unione Europea (20%), Cina (54%), Vietnam (46%), Thailandia (36%), Giappone (24%), Cambogia (49%), Sudafrica (30%) e Taiwan (32%).

Come risposta immediata, il mercato il giorno seguente si è mosso ancor più negativamente sulla notizia che sarà anche la Cina, dal 10 Aprile (il giorno successivo) ad applicare un dazio aggiuntivo del 34% su tutte le importazioni provenienti dagli Stati Uniti. Inoltre, Pechino ha anche aggiunto 11 aziende statunitensi alla lista nera, vietando loro di operare nel paese, oltre a restrinzioni all'export di 7 terre rare strategiche, essenziali per auto elettriche e tecnologie militari.

Con questi due giorni siamo dunque passati da un mercato perlopiù positivo (l'Europa segnava assieme alla Cina un circa +12/15% da inizio anno, gli USA erano sulla parità) a un mercato fortemente negativo.
L'Italia, che era uno dei migliori mercati dell'anno, ha vissuto una delle peggiori giornate di sempre della storia, con un declino intraday dell'oltre 8% (chiusa poi a -6.53%). Gli USA si trovono invece al momento quasi od oltre a seconda dell'indice che si guarda in negativo del 20% dai massimi.

Questo calo di questi due giorni è stato il più veloce degli ultimi tempi, superato solamente dalla crisi del 1987, dal Covid del 2020 e dalla Grande Crisi Finanziaria del 2008. Insomma, qualcosa di non normale, ma di estremamente significativo.

Detto ciò, bisogna però guardare anche l'altro lato della medaglia. Il calo medio intrayear - a qualsiasi velocità avvenga - del mercato USA è del -13.6%, nonostante vi sia registrato un rendimento annuo positivo dell'+11.6%.
Al momento siamo ad un -17.4% dai massimi, superiore alla media, e da quanto visto negli ultimi due anni. Ricordiamoci che non ci sono rendimenti senza occasionali ribassi di mercato.
Ad oggi, con un -13.7% da inizio anno, ci troviamo davanti alla sesta peggior partenza di sempre dell'indice (dal 1928 ad oggi).



Solamente Venerdi dunque, l'indice per eccellenza statunitense ha perso il 6%, il più grande calo registrato dal 16 Marzo 2020 (Covid?). Benchè sia abbastanza pesante, bisogna ricordarsi anche perchè i mercati azionari hanno un ritorno superiore rispetto alle obbligazioni o alla liquidità nel lungo periodo, e perchè è importante diversificare.
Se il mercato salisse sempre, senza interruzioni, non potrebbe dare rendimenti del genere. Non sarebbe sostenibile.

Il VIX, il cosiddetto indice della paura, ha chiuso venerdi a 45.3 punti, la chiusura più alta degli ultimi anni se escludiamo il periodo del Covid e del 2008/2009.


Ma dopo aver dato tutti questi dati, cosa possiamo aspettarci?

Diciamo che possiamo avere due output da questa situazione:Detto semplicemente, la politica di forza adottata ha molteplici funzioni: rimpatriare la produzione all'interno degli USA, aumentare le entrate fiscali federali, forzare gli altri Paesi del mondo ad aumentare il commercio con gli USA. Potremmo quindi da un lato aspettarci una guerra commerciale reale contro gli USA, e dall'altra parte negoziazioni one to one verso i vari paesi.Il problema principale è che i dazi dovrebbero divenire attivi dal 9 Aprile. Lo spazio per le manovre è dunque molto limitato, essendo che gli stati colpiti sono veramente tanti (anche se, togliendo i principali, il mercato avrebbe già un consolidamento di fiducia).E' già notizia il caso di Nike, che ha la maggior parte della sua produzione in Vietnam e Cina. Dalla notizia dei dazi il titolo aveva perso in borsa il 14% giovedi e un altrettando oltre 10% Venerdi. Ma dopo poche ore il titolo ha addirittura chiuso in positivo, sulla notizia di una possibile sospensione dei Dazi verso il Vietnam a seguito di una telefonata tra Trump e il Presidente della Repubblica Socialista del Vietnam.Lo scenario è dunque molto diverso da quello del 2022, in quanto possibile di cambio di direzione in qualsiasi momento in seguito alle scelte geopolitiche e commerciali dei vari paesi.

Potremmo dunque addirittura assistere a una pausa dei dazi per permettere di avere più tempo. Sicuramente domani assisteremo a una delle giornate più interessanti a livello economico e geopolitico degli ultimi anni.La Svizzera nel frattempo - notizia delle 14.34 - ha annunciato che non replicherà ai dazi americani, sicura che questa politica non potrà durare a lungo, per volontà o necessità.

Cosa possiamo fare allora?
Innanzitutto, ricordarsi quello che possiamo fare e controllare.

Noi non possiamo controllare le scelte del Presidente degli Stati Uniti. Ma possiamo controllare come gestire il rischio, il costo e il tempo nel nostro investimento. E cosa più importante, possiamo controllare le nostre emozioni e il nostro comportamento. Troppe volte ci focalizziamo sul breve periodo quando in realtà abbiamo deciso di investire per il lungo periodo.Cosa accade nel breve può essere sfruttato a nostro favore, ma non è necessariamente obbligatorio. Possiamo, se un portafoglio è correttamente impostato, anche non considerarlo - un ribilanciamento ecc è fonte di maggior rendimento e efficienza, ma si può continuare tranquillamente anche in modo passivo se non se ne ha la possibilità. Infatti, se si guarda la prospettiva di lungo periodo per un investimento azionario, ci troviamo ancora, nonostante il forte calo di questo periodo (ricordo che ci troviamo a -17.3% dai massimi di un mese circa fa) a +81.88% negli ultimi 5 anni. Chi ha iniziato da poco non potrà avere tale rendimento in quanto serve tempo.Chi investe a breve periodo invece non può guardare questi grafici in quanto si parla di mercati azionari, e usare solo l'azionario a breve periodo significa scommettere. Cosa che non vogliamo fare con i nostri soldi.

Per i piani di accumulo ancora giovani, questo è un momento ottimo per andare - se ve ne è l'occasione - ad incrementare le quote investite. D'altrocanto, se si comprava quello strumento quando saliva, perchè non farlo quando scende e costa meno? 
Se non se ne ha l'occasione non importa. Si mantiene quello che abbiamo definito in fase di pianificazione e continuiamo nel tempo con l'accumulo.

Per i portafogli più complessi invece, dipende.
Ci sono altre asset class in questi portafogli, per cui quanto visto fino ad ora si applica solo parzialmente. Infatti, anche se l'azionario è fortemente calato, strumenti monetari, obbligazionari e oro hanno mantenuto valore, riducendo le perdite e dando la possibilità di ribilanciare il portafoglio - cosa che un 100% azionario non permette di fare, se non parzialmente. Si può dunque pensare sia di incrementare, se ve ne è la possibilità - come avevo scritto per email circa 10gg fa al -10% di mercato - o di ribilanciare sfruttando appunto gli altri strumenti. A breve vedremo tutte le possibilità, in quanto passeremo a vedere portafoglio per portafoglio per le varie movimentazioni.
L'importante, come scrivevo esattamente nell'email inviata, è la gestione e la pianificazione della liquidità e degli strumenti. Entrare a capofitto o muoversi troppo velocemente cercando di anticipare il mercato è potenzialmente molto dannoso, non potendo appunto fisicamente sapere cosa deciderà di fare Trump domani o mercoledi prossimo o venerdi prossimo. Gestiamo dunque quello che possiamo, nel miglior modo possibile, così da avere risultati migliori nel futuro.



Unica cosa che vorrei precisare prima di andare avanti, visto che mi è stata chiesta più volte, riferita alla performance (rimane sempre valido):
Tutti i dati che vediamo a giro, qui, ma anche su investing.com o dove sia, si intendono riservati agli indici, che prendono la performance anno su anno, come se avessero fatto un investimento una tantum il 1 gennaio, e da li non si fossero più mossi. Se si investe tramite PAC, se si fanno aggiuntivi, se si ribilancia il portafoglio, le performance saranno di conseguenza differenti rispetto a quelle degli indici, in positivo o in negativo.
Basti pensare al 2022, come durante il calo di mercato un Piano di Accumulo o aggiuntivi abbiamo fatto beneficiare il portafoglio avendo potuto mediare il prezzo di carico (ovvero il prezzo medio di acquisto), portando il portafoglio nel complessivo ad avere una performance migliore rispetto all'indice di riferimento, nonostante gli strumenti investissero proprio su quell'indice. E stessa cosa accade - in negativo sulla % - quando si accumula su un mercato rialzista, dato che gli acquisti seguenti saranno a un prezzo maggiore, portando il prezzo medio di carico a salire, risultando in una performance diversa rispetto a quello dell'indice (che è rimasta invariata).
Ma, ricordo, che la mediazione è solo una caratteristica del piano di accumulo o degli aggiuntivi. L'obiettivo principale è quello di accumulare capitale, e di ottenere performance su un capitale sempre maggiore.
D'altro canto, meglio avere il +10% su 100.000 euro costruito nel tempo che il +30% su 10.000 euro (non più accumulato per non rovinare la performance positiva), non trovate?
Se si volesse l'esatta performance degli indici bisognerebbe investire tutto una tantum e non toccare più il portafoglio nel tempo. Non la scelta migliore, e nemmeno la più plausibile.

Il tempo è nostro amico.
Più si allunga l'orizzonte temporale, più statisticamente è probabile di ricevere rendimenti positivi nel tempo.
Dal 1950 ad oggi, un portafoglio a 20 anni non ha mai avuto rendimenti negativi, nonostante la volatilità che abbiamo visto nei grafici sopra (quindi anche periodi negativi nel breve termine). Dal 1950 ad oggi significa anche durante la crisi del 1987, la bolla tecnologica del 2000, la bolla immobiliare del 2008, la crisi del Covid del 2020, e l'inflazione del 2022.
Un portafoglio non 100% azionario invece, statisticamente ha bisogno di meno tempo per avere rendimenti positivi, grazie alla componente obbligazionaria.

Siamo ai massimi, conviene però investire adesso?
Statisticamente si. Investire ai massimi è statisticamente più conveniente di aspettare un qualsiasi altro giorno. Anche se può sembrare contro intuitivo. Solamente nel breve periodo ci può essere differenza. Ma se si investe per il breve periodo, perchè si utilizza l'azionario?


Per sentirci per eventuali aggiornamenti del portafoglio/situazione personali, vi ricordo la possibilità di fissare un appuntamento quando più volete (oltre alle classiche chiamate/email) dal link calendly, che trovate qui o nella mia firma per email: https://calendly.com/poggileonardo_finanza/appuntamento/

Ricordo poi che se vi fossero situazioni familiari/amici che necessitano aiuto per i propri investimenti per migliorare la loro condizione finanziaria/investimenti in essere non efficienti, sono disponibile a sentirli e vedere se possiamo aiutarli. Ogni referenza è infatti ben apprezzata!

Ricordo inoltre che sono da ora ufficialmente attivi tutti i simulatori sul sito: https://poggileonardo.com/strumenti-e-simulatori-finanziari/

Potrete trovare:
– Calcolatore Interesse Composto
– Calcolatore Rendimento Obbligazioni, Titoli di Stato e BTP
– Calcolatore Pensione e Risparmio Fiscale
– Calcolatore Inflazione
– Calcolatore Interesse Semplice e Composto
– Calcolatore Mutuo

E’ inoltre disponibile anche di recente il Manuale del fondo pensione, per una scelta consapevole in base alla situazione personale e lavorativa: https://poggileonardo.com/fondo-pensione-il-manuale/
Stiamo poi lavorando ad altri simulatori e manuali, per dare sempre maggiori informazioni e poter scegliere al meglio, su dati oggettivi, come destinare i propri capitali, così da diminuire il più possibile errori

Come sempre, se doveste avere qualsiasi dubbio, avete i miei contatti.

Un saluto,
Leonardo


Ah, quasi dimenticato.
Siamo ancora oggi la pagina Instagram più seguita in ITALIA come pagina personale di un Consulente Finanziario.
Un bel traguardo 🙂

Qui gli aggiornamenti precedenti:

https://poggileonardo.com/aggiornamento-mercati-marzo-2025/
https://poggileonardo.com/aggiornamento-mercati-il-2024-cosa-aspettarsi-nel-2025/
https://poggileonardo.com/aggiornamento-mercati-il-nuovo-presidente-usa/
https://poggileonardo.com/aggiornamento-mercati-settembre-2024-ok/
https://poggileonardo.com/aggiornamento-mercati-il-primo-semestre-del-2024/
https://poggileonardo.com/aggiornamento-mercati-aprile-2024/
https://poggileonardo.com/aggiornamento-mercati-febbraio-2024/
https://poggileonardo.com/aggiornamento-mercati-il-2023/


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