Aggiornamento Mercati: Febbraio 2024

Per la prima volta da qualche anno oramai, dall'ultimo aggiornamento sui mercati non ci sono state situazioni negative, con un mercato azionario solido, e un mercato obbligazionario che tutto sommato ha tenuto.Ma come non aprire questo aggiornamento se non dando un'occhiata a chi ha trainato il mercato battendo ancora una volta tutte le analisi e i record precedenti?

(Cliccando sulle immagini potete zoomarle)



Da inizio anno, in solamente due mesi, ovvero in meno di 60 giorni, Nvidia, la società gioiellino degli USA sta avendo una strepitosa performance dell'oltre +60%. Una performance che normalmente si vede in società sconosciute giornalmente, salvo ricrollare il giorno successivo. Molto strano vederla su una società che, grazie alla sua crescita, è divenuta oggi la quarta società più capitalizzata al mondo, dietro solo a Microsoft, Apple e Saudi Aramco. 

Una società che rispecchia alla grande la crecita e l'interesse verso l'Intelligenza Artificiale, essendone, di fatto, artefice per la creazione dei chip dedicati.





Una crescita che continua interrottamente da tempo - nel 2023 Nvidia è stata la società che è cresciuta di più in borsa tra le società incluse nell'S&P500, portando a casa il quasi 240% di guadagno, registrando un +1.915,26% negli ultimi 5 anni - che ha dato fiducia all'intero mercato azionario, dato il suo ormai peso e rilevanza negli indici mondiali. Grazie a queste importanti performance infatti, Nvidia pesa adesso per il 4.53% sull'interno listino azionario statunitense, mentre il suo valore nell'indice Msci World pesa per il 2.50% (dato aggiornato però al 31 Gennaio).

Diamo però come sempre, prima di iniziare questo aggiornamento, una panoramica su quello che è successo numericamente parlando sui mercati:

Da lato dei mercati azionari dunque, come si può vedere, ci sono ad oggi solo buone notizie, con mercati in crescita generalmente parlando. Unico fanalino ancora una volta in rosso è la Cina, che continua a faticare da oltre 3 anni, con i listini di riferimento che hanno perso tra il 34 e il 43% del loro valore complessivo. Nell'ultima settimana si sono leggermente ripresi, grazie all'intervento sempre più forte della Banca Centrale, ma lo vedremo successivamente.
Insomma, oggi più che mai, l'aver mantenuto il proprio obiettivo di investimento, magari avendo sfruttato i ribassi di mercato del 2022 (come vi avevo scrittto nei precedenti aggiornamenti) sta pagando in termini di performance.
Chi ha venduto invece, chi ha stoppato l'investimento per "paura", senza mantenere e continuare quello che doveva essere il suo piano di investimento (e per fortuna tra voi in consulenza non vi è nemmeno una persona che l'ha fatto, complimenti!), oggi si sta mangiando le mani, avendo meno - o nessun - soldo investito, vedendo però i mercati a nuovi massimi storici. Su tutti i fronti (ad eccezione dell'obbligazionario, ma vedremo successivamente anche questa parte).
Unica cosa che vorrei precisare prima di andare avanti, visto che mi è stata chiesta più volte, riferita alla performance:
Tutti i dati che vediamo a giro, qui, ma anche su investing.com o dove sia, si intendono riservati agli indici, che prendono la performance anno su anno, come se avessero fatto un investimento una tantum il 1 gennaio, e da li non si fossero più mossi. Se si investe tramite PAC, se si fanno aggiuntivi, se si ribilancia il portafoglio, le performance saranno di conseguenza differenti rispetto a quelle degli indici, in positivo o in negativo.
Basti pensare al 2022, come durante il calo di mercato un Piano di Accumulo o aggiuntivi abbiamo fatto beneficiare il portafoglio avendo potuto mediare il prezzo di carico (ovvero il prezzo medio di acquisto), portando il portafoglio nel complessivo ad avere una performance migliore rispetto all'indice di riferimento, nonostante gli strumenti investissero proprio su quell'indice. E stessa cosa accade - in negativo sulla % - quando si accumula su un mercato rialzista, dato che gli acquisti seguenti saranno a un prezzo maggiore, portando il prezzo medio di carico a salire, risultando in una performance diversa rispetto a quello dell'indice (che è rimasta invariata).
Ma, ricordo, che la mediazione è solo una caratteristica del piano di accumulo o degli aggiuntivi. L'obiettivo principale è quello di accumulare capitale, e di ottenere performance su un capitale sempre maggiore.
D'altro canto, meglio avere il +10% su 100.000 euro costruito nel tempo che il +30% su 10.000 euro (non più accumulato per non rovinare la performance positiva), non trovate?
Se si volesse l'esatta performance degli indici bisognerebbe investire tutto una tantum e non toccare più il portafoglio nel tempo. Non la scelta migliore, e nemmeno la più plausibile.




Ma se le Large Cap (quelle società più capitalizzate) hanno fatto tornare i listini ai massimi, le Small Cap (ovvero quelle meno capitalizzate) continuano ad avere parecchie difficoltà a riemergere, esattamente come vi dicevo negli aggiornamenti precedenti, sempre a causa dei tassi alti.
Tassi alti che, ricordo, significano maggiori costi sui finanziamenti e sui debiti vari, e maggior difficoltà di investimenti per la crescita. Se infatti le società già sviluppate possono sfruttare questi tassi per far "fruttare" la liquidità che hanno, le società più piccole registrano molto spesso pochi utili ancora, e spesso sono addirittura in perdita (vedasi Uber, che è riuscita solamente recentemente ad avere utili).

Tassi alti che, nonostante le previsioni, pare rimarranno alti per più tempo del previsto (il che incide sui mercati ma non come molti pensano - e hanno visto, dato che i mercati hanno raggiunto nuovi record storici).

Infatti, i dati ci parlano di una economia statunitense forte, che sorprende le aspettative da parecchie letture.
Se fino a solamente un mese fa le aspettative di un taglio dei tassi a Marzo erano del 50% (del 64.7% a Dicembre), oggi le aspettative prezzano un 97.5% di probabilità che i tassi non verranno tagliati a Marzo, e che verranno mantenuti esattamente come sono.
Le prospettive per l'intero 2024 sono completamente cambiate con una recessione che non arriva, e che non vedono più sei tagli dei tassi come i più probabili, ma ne scontano solamente - ad oggi - tre o quattro, con una probabilità del 30% circa.
Tutto ciò influenzerebbe ancora una volta quelle società più piccole che faticherebbero ad emergere e quelle non redditizie, ma soprattutto influenzerebbe la risalita del mercato obbligazionario che, ahimè, a differenza di quello azionario, continua oggi ad essere in forte perdita.



Le prospettive sui tassi cambieranno poi non sono a conseguenza di una recessione o meno, ma anche dai livelli dell'inflazione che si registreranno nei prossimi mesi (a sinistra l'inflazione USA, a destra quella EU). Quella statunitense ha tra l'altro registrato un livello superiore alle attese nell'ultima lettura di Febbraio, riferita al mese di Gennaio, anche se, e occorre farlo notare, è stata la più bassa che abbiamo visto dall'Agosto 2021.
Ma guardando ancora più nel dettaglio, l'inflazione ha avuto quel numero a causa del dato abitativo - che vale un terzo dei componenti. Escludendo questo dato, l'inflazione sarebbe del +1.5%, l'ottavo mese consecutivo sotto il +2% (target delle banche centrali).



Ma perchè questo valore rimane alto nonostante gli affitti stiano scendendo? Perchè l'indicatore abitativo soffre di un certo ritardo, e oggi sta ancora pesando sull'inflazione abitativa del 2021-2022. Ma ogni mese che passa, dovremmo avere sempre meno differenza da questo ritardo, portando questo indicatore inflattivo a diminuire. Il che è ottimo per quello che stiamo cercando di avere. Buone notizie anche dal lato del cibo, per la quale l'aumento dell'1.2% è il più basso che si vede da Giugno 2021 sulla categoria.

Il problema principale è che attualmente la situazione fiscale statunitense si sta velocemente deteriorando, con un debito pubblico che sta aumentando sempre più a una velocità poco sostenibile. Una percentuale sempre maggiore serve a ripagare gli interessi del vecchio debito, e avendo tassi molto più alti, ciò non beneficia il paese. Basti pensare come nel 2013 il costo degli interessi sul debito era di 329 miliardi di dollari, nel 2021 di 482 miliardi di dollari, ed oggi ammonta a 979 miliardi di dollari. Un bel problema per il futuro statunitense, che dovranno "inventarsi" qualcosa per sistemare i conti.

Dal lato immobiliare vi sono anche altri problemi negli Stati Uniti - come vi sono in altre parti del mondo in realtà, Cina in primis, che sta vivendo una crisi immobiliare senza precedenti.

I lavoratori non stanno più tornando negli uffici come erano abituati nell'era pre Covid, e la maggior parte delle principali città vede un calo del circa 50% del tasso di occupazione degli uffici. Più questi lavoratori non tornano fisicamente a lavoro, e meno questi spazi servono, facendo calare il business dietro di essi.

Nulla di preoccupante se non fosse che ci rimette di più sono le piccole bance regionali statunitensi (quelle che a inizio 2023 ebbero parecchi problemi, se ricordate - altrimenti riprendete i vecchi aggiornamenti) che possiedono la più alta percentuale di prestiti immobiliari. La New York Community Bank è ad esempio una delle più colpite, e registra una performance del -63% da inizio anno. Per fortuna questo problema non riguarda troppo le banche più grandi - che sono ormai diventate banche d'investimento principalmente - ma è sicuramente una situazione da tener conto, anche data dal fatto che i mutui sono sempre ad un tasso dell'oltre 7%, il che li rende poco appetibili ai cittadini, causando altri problemi di business a queste banche regionali.

Da lato bond (obbligazioni) la situazione, come dicevo a inizio aggiornamento, è decisamente diversa. Data la correlazione prezzo/tasso di interesse delle obbligazioni, il prezzo delle stesse obbligazioni non si è mosso in modo così accentuato come successo con il mercato azionario. Quello che abbiamo potuto notare è stato un rally dei titoli obbligazionari dal picco dei tassi di interesse di Ottobre 2023, sopratutto nella fine dell'anno scorso dato che le previsioni vedevano un forte taglio dei tassi da parte delle banche centrali. E i mercati, anticipando le aspettative, hanno dato dei buoni ritorni come non si vedevano da ormai più di tre anni, a causa dell'innalzamento dei tassi che ha portato il comparto a subire tantissimo, soprattutto nelle lunghe scadenze, che sono più suscettibili alle variazioni dei tassi.

Dopo aver avuto un considerevole calo dei rendimenti infatti - vedasi la linea gialla, che rappresenta i rendimenti di sei mesi fa per l'Italia (a sinistra) e per gli USA (a destra) - che ha portato appunto al rally dell'obbligazionario, nell'ultimo periodo, specie nelle scadenze più brevi - che sono quelle più incerte, i rendimenti sono tornati a salire leggermente, riportando il prezzo delle obbligazioni a subire, perdendo parte dei guadagni avuti. Si veda infatti come un mese fa il rendimento dei BTP a 3 anni era nettamente inferiore, e come - ancora più marcata - fosse diverso il rendimento dei Treasuries - i corrispondenti titoli di stato statunitensi.

Per l'obbligazionario quindi, il recupero totale sarà più lento, specialmente per chi ha acquistato a tassi zero, o negativi. Finchè i tassi non si abbasseranno, il recupero necessiterà tempo. Eventuali cedole aiuteranno a tornare in parità prima. Per chi deve creare un nuovo portafoglio o deve aggiungere oggi l'obbligazionario per cambiare la volatilità al proprio portafoglio invece, non sarà "conveniente" come lo era sei mesi fa, ma rimane sempre un momento migliore oggi rispetto a quello che c'era tre anni fa.

Vedendo qualche altro dato:


La maggior parte degli investitori hanno da poco scoperto che oltre alle Magnificient 7 (Apple, Microsoft, Google, Amazon, Nvidia, Meta Platforms and Tesla), le società statunitensi che da anni portano risultati sempre più incredibili, anche in Europa esiste qualcosa del genere. Sono le cosiddette GRANOLAS (GSK, Roche, ASML,     Nestle, Novartis, Novo Nordisk, L’Oreal, LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton, AstraZeneca, SAP e Sanofi), 11 delle società più grandi nel vecchio continente, società solide, con una bassa volatilità e margini stabili, bilanci solidi e dividendi sostenibili.
Negli ultimi due anni, queste società hanno dimostrato di essere forti e fondamentali alle performance dell'intero listino europeo, esattamente come le big tech hanno dimostrato di aver fatto negli indici statunitensi.
La differenza? Le società europee non sono società tecnologiche, come siamo ormai abituati a vedere se parliamo di performance super positive.



Bitcoin, dopo un'anno a dir poco "infernale", con una perdita di valore che è passata da oltre 60.000 a meno di 20.000 dollari a pezzo, ha nuovamente toccato quota 50.000 dollari dopo un 2023 di tutto rispetto, con una performance del +220%. Da inizio anno la criptomoneta più conosciuta sta registrando una performance positiva del 20% circa, supportato dall'approvazione degli ETF sul Bitcoin negli Stati Uniti, approvazione molto attesa da tempo.

In Italia, ricordo, ETF sul Bitcoin non esistono. Esistono da anni diversi ETP quotati su borse europee ma attenzione alle differenze! Gli aderenti di un ETF possiedono (seppur indirettamente) una quota degli asset sottostanti di un fondo, mentre gli investitori in ETN possiedono un titolo di debito, non le attività replicate.
Sono quelle che possono sembrare piccolezze legislative ma che segnano una differenza enorme in realtà!

Una settimana fa, la Banca Popolare Cinese (PBoC) ha annunciato una significativa riduzione del tasso di riferimento per i mutui a 5 anni, diminuendolo di 25 punti base rispetto alle aspettative, fissandolo al 3,95% nel fixing di febbraio. Questo taglio, il primo dal giugno 2023 e il più ampio dal 2019 quando è stato introdotto il sistema, riflette gli sforzi intensificati della Banca Centrale nel sostenere la domanda di credito e contrastare la flessione nel settore immobiliare.
Mentre il tasso a 1 anno è rimasto stabile al 3,45%, contrariamente alle previsioni di un calo di 15 punti base, entrambi i principali tassi di interesse si trovano ora ai minimi storici. La decisione di martedì è intervenuta dopo che la PBoC ha mantenuto costanti i tassi sui prestiti a medio termine nel fine settimana, indicando la necessità del consiglio di valutare l'impatto delle recenti misure di sostegno all'economia e proteggere lo yuan.
All'inizio di febbraio, la Banca Centrale ha introdotto liquidità nel sistema bancario attraverso un taglio di 50 punti base nei requisiti di riserva (RRR) per le banche commerciali, con l'obiettivo di promuovere i prestiti alle piccole imprese agricole.
Grazie a questi sforzi questa settimana tutti i listini cinesi hanno avuto una grande performance positiva, come abbiamo potuto vedere all'inizio dell'aggiornamento. Vedremo se sarà sufficiente a far risalire un mercato in difficoltà da anni.

Cosa fare allora oggi?

Per chi ha un PAC a lungo termine, la risposta è sempre la stessa. Guardare i mercati per informazioni, per divertimento, ma non per lasciarsi influenzare sulle scelte di investimento, a meno che non siano cambiate le situazioni personali. Se investo per 10/15 anni, avrà tempo di vedere rialzi e cali ancora parecchie volte. Anche se oggi nella maggior parte dei casi non si mediano più i prezzi come successo per tutto il 2022 e per buona parte del 2023, bisogna ricordarsi come la mediazione non è la funzione principale di un piano di accumulo. Si investe tramite Piano di Accumulo per appunto accumulare il capitale, per farlo crescere piano piano nel tempo, investendo periodicamente liquidità senza farsi influenzare dalle condizioni di mercato. La mediazione è una caratteristica in più che, ben venga se aiuta a abbassare il prezzo di carico, ma che funziona anche al contrario. Con un mercato in salita, si comprerà a prezzi superiori nel tempo, mediando al rialzo.

Per chi ha invece un portafoglio già ben strutturato e definitivo, ci sentiamo per gli eventuali bilanciamenti e/o le modifiche necessarie.

Per sentirci per eventuali aggiornamenti del portafoglio/situazione personali, vi ricordo la possibilità di fissare un appuntamento quando più volete (oltre alle classiche chiamate/email) dal link calendly, che trovate qui o nella mia firma per email: https://calendly.com/poggileonardo_finanza/appuntamento/

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Come sempre, se doveste avere qualsiasi dubbio, avete i miei contatti.

Un saluto,
Leonardo

Ricordo poi che fino al 30 Aprile è attiva la promozione "Trasferisci i tuoi titoli in Fineco", valida sia per te che per eventuali amici/parenti/conoscenti che aprono il conto associandosi al consulente inserendo il codice di riferimento RW054488.
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Ah, quasi dimenticato.
Siamo oggi diventati la pagina più seguita in ITALIA come pagina personale di un Consulente Finanziario.
Un bel traguardo 🙂

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